Siamo ben consapevoli che i colli Euganei non sono le Dolomiti e di certo non vogliamo presentarci come i Messner della situazione. Il nostro amore per queste piccole alture è di natura affettiva perchè fino da piccoli alle scuole ci hanno insegnato ad amare il nostro territorio tramite gite e piccole escursioni, abbiamo usufruito di questo magnifico dono per tutta la nostra infanzia, essendo meta consueta per i giri fuori porta.
I Colli Euganei, che meraviglia, il colle più alto è di 603 metri, sono davvero piccolissimi ma un pochino datati perchè nascono dal raffreddamento del magma ben 30 milioni di anni fa, quindi piccoli di ma con un’età di assoluto rispetto.
Ciò che amiamo e odiamo dei Colli Euganei è il contatto strettissimo tra natura ed urbanizzazione, ciò dà la possibilità di vivere quotidianamente nella natura ma ciò rende la popolazione locale legittimata se getta i rifiuti, incendia, costruisce e così via… i Colli Euganei sono un dono, ci è concesso usufruire gli spazi con rispetto ma non ci appartengono.
In questa grande casa sotto il cielo vivono un sacco di specie di mammiferi, insetti, invertebrati, rettili e anfibi, un gigantesco habitat che si estende per più di 18 mila ettari, comprendendo 15 comuni della provincia di Padova, Stella e Angela sono andate a scoprire Rocca Pendice, a Teolo. Dal punto di vista geologico è molto interessante perchè si possono ammirare rocce sedimentarie e rocce magmatiche accostate geometricamente in maniera molto precisa ed ordinata.
Nonostante il sito sia molto frequentato da arrampicatori il percorso non è tenuto proprio benissimo, la vegetazione in alcuni tratti è fitta e PURTROPPO le carte, le confezioni di plastica e altro sono qui e là in mezzo agli alberi, segno di scarsa considerazione della meraviglia che abbiamo per le mani! Perciò se siete amanti della natura vi consigliamo di girare con un sacchetto di plastica nel quale raccogliere i vostri rifiuti, anche quelli degli altri se li vedete, la natura ringrazia.
La segnaletica è abbastanza insufficiente ma seguendo il percorso e costeggiando la falesia di trachite arriviamo fino alla cima, il dislivello iniziale è abbastanza faticoso ma è un buon esercizio per scaldare i muscoli, vi assicuriamo che è la fatica più grossa di TUTTO il sentiero. Arrivati in cima il panorama è mozzafiato, si vedono chiaramente come il Parco è in simbiosi con i 15 comuni, tutto disposto ordinatamente e abbracciato da queste dolci alture. Da qui inizia un piccola ferratina, divertente e anche se non particolarmente difficile c’è da prestarci attenzione, perciò fenomeni, aprite gli occhi perchè la scivolata è sempre in agguato.
Continuando a salire si arriva ad un sito che secondo noi è davvero meraviglioso e, anche se non è tenuto in perfetto ordine tiene vivo l’alone di mistero ed abbandono proprio del luogo, i rifiuti però non conferiscono al luogo nessuna bellezza particolare. Sulla sommità di rocca Pendice c’è il castello di Speronella, costruzione militare abbandonata attorno alla quale gravitano tantissime leggende, una delle quali narra che la giovane Speronella, ragazza di 3 lustri (15 anni), fu rapita da un vescovo che invaghitosi di lei la rinchiuse nella fortezza sopra il monte. Il suo pretendente e la sua famiglia la liberarono consegnandola ai suoi affetti. Questo fortino militare terminò la sua funzione nei primi del 1400, fu poi consegnato alla famiglia nobile per eccellenza di Padova, gli Orologio che la utilizzarono come luogo di villeggiatura, fu abbandonata perchè Gaspare Orologio, membro dell’aristocratica famiglia scivolò tragicamente da un dirupo.
Vicino vi è anche un altare, a ricordo di un giovane ragazzo che ancora studente universitario cadde dal monte. Il sentiero ci dona altri e TANTI punti panoramici ghiotti se siete degli IGERS! Infatti lanciamo l’hashtag #amazingcollieuganei per condividere questi meravigliosi posti e perchè siano visibili a più persone.
Scendendo dal castelli di Speronella vi sono altre piccole ferratine, questo rende il percorso divertente fino alla fine, si esce di fianco ad un’area attrezzata del Parco Colli, da lì si imbocca via Calto Pendice facendo una strada che corre affianco al monte. La via porta a lato del cimitero di Teolo, luogo di partenza del sentiero. Il tempo di percorrenza è di circa 3 ore e se dobbiamo dirla tutta, rifiuti apparte è davvero molto, molto bello, pregno di natura e non di sentiero bello che battuto e ribattuto. Il giro delle creste è adatto a tutti, senza esclusione, anche se avete piccoli amici pelosi a seguito, consigliamo comunque scarponi da escursione o scarponcini (da evitare le sneaker a suola liscia, ne va del vostro sedere), e abbigliamento comodo, evitare pantaloni corti per la presenza del pungitopo, percorribile anche in estate! Visitate i Colli Euganei, fotografateli e mostrateli al mondo!
L’agriturismo offre come servizio gratuito un’uscita settimanale alla scoperta del Parco ogni giovedì pomeriggio nella stagione estiva.
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